Dal 4 maggio al 24 novembre 2024 lo Spazio Vedova a Venezia ospita gli scatti del fotografo Aurelio Amendola con la mostra dal titolo Amendola. Burri, Vedova, Nitsch: Azioni e gesti, scatti che raccontano il lavoro di tre protagonisti assoluti dell’arte nel Novecento. In oltre sessant’anni di carriera Aurelio Amendola si è dedicato con passione ai ritratti degli artisti nei loro atelier; un’intuizione che lo ha guidato, in tempi e luoghi diversi, alla realizzazione delle fotografie dedicate ad Alberto Burri, Emilio Vedova e Hermann Nitsch che compongono questa esposizione.
Nato a Pistoia il 19 gennaio 1938, nel corso della sua carriera si dedica ai temi del contemporaneo, arrivando a raccogliere una vera e propria Galleria di Ritratti dei più celebri maestri del Novecento: De Chirico, Pomodoro, Schifano, Lichtenstein, Warhol. Grazie alla lunga frequentazione personale con molti di loro (Manzù, Fabbri, Ceroli, Vangi, Kounellis, Pistoletto, Parmiggiani, Paladino, Barni, Ruffi, Mainolfi) realizza innumerevoli monografie corredate dai suoi scatti.
Amendola si distingue per le celebri fotografie sulle sculture del Rinascimento italiano o legate alla tradizione classica, comprendendone intimamente volumetrie, tridimensionalità , contrasti, e offrendo ogni volta un punto di vista dichiaratamente scostato dall’approccio documentaristico; il fotografo restituisce una visione tattile, emotiva, sensoriale delle opere di Donatello, Jacopo della Quercia, Luca della Robbia, Canova, Bernini, Michelangelo. Ai marmi di quest’ultimo dedica numerosi cataloghi, mostre, monografie; nel 1994 con il volume Un occhio su Michelangelo (dedicato alle Cappelle Medicee in San Lorenzo, Firenze) vince il Premio Oscar Goldoni per il miglior libro fotografico dell’anno.Â
Accanto alla ritrattistica e alla statuaria antica, Amendola si è largamente cimentato anche nella poetica dei luoghi: il Duomo di Milano, Matera, San Galgano, il parco delle sculture della Collezione Gori – Fattoria Celle di Santomato, Il Vittoriale degli Italiani, il grande Cretto di Burri di Gibellina.
Le sue opere oggi fanno parte di prestigiose collezioni private e pubbliche; tra queste, Fondazione Maramotti di Reggio Emilia, GAM di Torino, Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, del MAXXI di Roma, Fondazione Alberto Burri di Città di Castello, Uffizi, Palazzo Fabroni di Pistoia, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
Aurelio Amendola
Dal 4 maggio al 24 novembre 2024 lo Spazio Vedova a Venezia ospita gli scatti del fotografo Aurelio Amendola con la mostra dal titolo Amendola. Burri, Vedova, Nitsch: Azioni e gesti, scatti che raccontano il lavoro di tre protagonisti assoluti dell’arte nel Novecento. In oltre sessant’anni di carriera Aurelio Amendola si è dedicato con passione ai ritratti degli artisti nei loro atelier; un’intuizione che lo ha guidato, in tempi e luoghi diversi, alla realizzazione delle fotografie dedicate ad Alberto Burri, Emilio Vedova e Hermann Nitsch che compongono questa esposizione.
Nato a Pistoia il 19 gennaio 1938, nel corso della sua carriera si dedica ai temi del contemporaneo, arrivando a raccogliere una vera e propria Galleria di Ritratti dei più celebri maestri del Novecento: De Chirico, Pomodoro, Schifano, Lichtenstein, Warhol. Grazie alla lunga frequentazione personale con molti di loro (Manzù, Fabbri, Ceroli, Vangi, Kounellis, Pistoletto, Parmiggiani, Paladino, Barni, Ruffi, Mainolfi) realizza innumerevoli monografie corredate dai suoi scatti.
Amendola si distingue per le celebri fotografie sulle sculture del Rinascimento italiano o legate alla tradizione classica, comprendendone intimamente volumetrie, tridimensionalità , contrasti, e offrendo ogni volta un punto di vista dichiaratamente scostato dall’approccio documentaristico; il fotografo restituisce una visione tattile, emotiva, sensoriale delle opere di Donatello, Jacopo della Quercia, Luca della Robbia, Canova, Bernini, Michelangelo. Ai marmi di quest’ultimo dedica numerosi cataloghi, mostre, monografie; nel 1994 con il volume Un occhio su Michelangelo (dedicato alle Cappelle Medicee in San Lorenzo, Firenze) vince il Premio Oscar Goldoni per il miglior libro fotografico dell’anno.Â
Accanto alla ritrattistica e alla statuaria antica, Amendola si è largamente cimentato anche nella poetica dei luoghi: il Duomo di Milano, Matera, San Galgano, il parco delle sculture della Collezione Gori – Fattoria Celle di Santomato, Il Vittoriale degli Italiani, il grande Cretto di Burri di Gibellina.
Le sue opere oggi fanno parte di prestigiose collezioni private e pubbliche; tra queste, Fondazione Maramotti di Reggio Emilia, GAM di Torino, Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, del MAXXI di Roma, Fondazione Alberto Burri di Città di Castello, Uffizi, Palazzo Fabroni di Pistoia, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
aurelioamendola.it  finestresull’arte.infoÂ