Si è da poco conclusa la mostra Hilde in Italia / Arte e vita nelle fotografie di Hilde Lotz-Bauer, realizzata e curata da Kappler Federica e Lotz Corinna presso il Museo di Roma in Trastevere. Un percorso espositivo focalizzato sulla produzione italiana nel decennio 1934-1943 della fotografa e storica dell’arte tedesca, pioniera della street photography: circa 100 fotografie giunte dall’archivio Hilde Lotz-Bauer a Londra, dai due Istituti Max Planck per la Storia dell’arte – la Bibliotheca Hertziana di Roma e il Kunsthistorisches Institut a Firenze – e la collezione del fotografo Franz Schlechter a Heidelberg, per la prima volta esposte insieme.
Ma chi è Hilde Lotz-Bauer?
Nata a Monaco nel marzo del 1907, subito dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in storia dell’arte, nel 1931 si iscrive alla scuola di fotografia Bayerische Staatslehranstalt für Lichtbildwesen.
Pochi anni dopo giunge a Roma, nel 1934, grazie ad una borsa di viaggio presso la Bibliotheca Hertziana, per raggiungere lo storico dell’arte Bernhard Degenhart, che diverrà suo marito l’anno successivo; l’istituto tedesco diviene il principale committente della fotografa negli anni italiani. Contemporaneamente ai progetti su commissione, per il puro piacere della scoperta, la fotografa percorre quasi tutta l’Italia, da nord a sud, muovendosi con la sua Leica portatile, catturando la vita delle città così e delle zone rurali più isolate, cogliendo l’umanità che abitava i territori della penisola negli anni del Ventennio fascista. Molto del lavoro artistico di quegli anni ad oggi conosciuto è fortemente incentrato sulle occasioni quotidiane e festive, soprattutto in Abruzzo; le donne ritratte nella serie su Scanno, immortalate nei loro costumi realizzati a mano, appaiono come opere d’arte viventi. In questi scatti, Hilde cura con attenzione la composizione estetica e i dettagli, trasformando i suoi reportage in vere opere artistiche.
Nel 1939 si trasferisce a Firenze, città in cui riceve l’ambizioso incarico di fotografare l’architettura e la scultura fiorentina rinascimentale ottenuto da parte del direttore del Kunsthistorisches Institut di Firenze, Friedrich Kriegbaum. Â
Nel settembre 1943, in seguito agli avvenimenti scaturiti dal secondo conflitto mondiale, lascia Firenze per l’Austria; seccessivamente, dopo circa un decennio trascorso in America (1953-62) fa ritorno a Roma, alla Bibliotheca Hertziana, presso la quale Wolfgang Lotz era stato nominato direttore.Â
Si è spenta nel 1999. Le sue ceneri sono sepolte a Roma, accanto a quelle di Wolfgang.
museodiromatrastevere.it  repubblica.it arte.it  hildelotzbauer.netÂ
Hilde Lotz-Bauer
Si è da poco conclusa la mostra Hilde in Italia / Arte e vita nelle fotografie di Hilde Lotz-Bauer, realizzata e curata da Kappler Federica e Lotz Corinna presso il Museo di Roma in Trastevere. Un percorso espositivo focalizzato sulla produzione italiana nel decennio 1934-1943 della fotografa e storica dell’arte tedesca, pioniera della street photography: circa 100 fotografie giunte dall’archivio Hilde Lotz-Bauer a Londra, dai due Istituti Max Planck per la Storia dell’arte – la Bibliotheca Hertziana di Roma e il Kunsthistorisches Institut a Firenze – e la collezione del fotografo Franz Schlechter a Heidelberg, per la prima volta esposte insieme.
Ma chi è Hilde Lotz-Bauer?
Nata a Monaco nel marzo del 1907, subito dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in storia dell’arte, nel 1931 si iscrive alla scuola di fotografia Bayerische Staatslehranstalt für Lichtbildwesen.
Pochi anni dopo giunge a Roma, nel 1934, grazie ad una borsa di viaggio presso la Bibliotheca Hertziana, per raggiungere lo storico dell’arte Bernhard Degenhart, che diverrà suo marito l’anno successivo; l’istituto tedesco diviene il principale committente della fotografa negli anni italiani. Contemporaneamente ai progetti su commissione, per il puro piacere della scoperta, la fotografa percorre quasi tutta l’Italia, da nord a sud, muovendosi con la sua Leica portatile, catturando la vita delle città così e delle zone rurali più isolate, cogliendo l’umanità che abitava i territori della penisola negli anni del Ventennio fascista. Molto del lavoro artistico di quegli anni ad oggi conosciuto è fortemente incentrato sulle occasioni quotidiane e festive, soprattutto in Abruzzo; le donne ritratte nella serie su Scanno, immortalate nei loro costumi realizzati a mano, appaiono come opere d’arte viventi. In questi scatti, Hilde cura con attenzione la composizione estetica e i dettagli, trasformando i suoi reportage in vere opere artistiche.
Nel 1939 si trasferisce a Firenze, città in cui riceve l’ambizioso incarico di fotografare l’architettura e la scultura fiorentina rinascimentale ottenuto da parte del direttore del Kunsthistorisches Institut di Firenze, Friedrich Kriegbaum. Â
Nel settembre 1943, in seguito agli avvenimenti scaturiti dal secondo conflitto mondiale, lascia Firenze per l’Austria; seccessivamente, dopo circa un decennio trascorso in America (1953-62) fa ritorno a Roma, alla Bibliotheca Hertziana, presso la quale Wolfgang Lotz era stato nominato direttore.Â
Si è spenta nel 1999. Le sue ceneri sono sepolte a Roma, accanto a quelle di Wolfgang.
museodiromatrastevere.it  repubblica.it arte.it  hildelotzbauer.netÂ