Pioniera dell’informazione e dell’immagine, Margaret Bourke-White ha esplorato ogni aspetto della fotografia: nata nel Bronx nel 1904 ed avviata agli studi di biologia, frequenta, ancora studentessa, corsi legati a quella che riconosce, sin da subito, essere la sua più grande passione: la fotografia.
La carriera professionale inizia nel 1927 circa, quando scatta le prime fotografie industriali; Henry Luce, caporedattore di Time, la invita a New York per collaborare con una delle più rilevanti e allora nascenti testate: Fortune.
Il 23 novembre 1936, la rivista Life, utilizza una sua foto per la copertina del primo numero: lo scatto, raffigurante i lavori finiti della diga di Fort Peck, fa il giro del mondo e determina la svolta professionale della fotografa. Da quel momento, avvia un’assidua collaborazione con la rivista occupandosi di numerosissimi reportage che spaziano dalla Seconda Guerra Mondiale alle rivolte sudafricane; dai terreni agricoli devastati del Dust Bowl alle campagne dell’Unione Sovietica, Margaret Bourke-White ha raccontato alcuni degli eventi più avvincenti del suo tempo, catturando, nei suoi scatti, l’emozione cruda e il risvolto reale che circonda queste storie.
Margaret Bourke-White
Pioniera dell’informazione e dell’immagine, Margaret Bourke-White ha esplorato ogni aspetto della fotografia: nata nel Bronx nel 1904 ed avviata agli studi di biologia, frequenta, ancora studentessa, corsi legati a quella che riconosce, sin da subito, essere la sua più grande passione: la fotografia.
La carriera professionale inizia nel 1927 circa, quando scatta le prime fotografie industriali; Henry Luce, caporedattore di Time, la invita a New York per collaborare con una delle più rilevanti e allora nascenti testate: Fortune.
Il 23 novembre 1936, la rivista Life, utilizza una sua foto per la copertina del primo numero: lo scatto, raffigurante i lavori finiti della diga di Fort Peck, fa il giro del mondo e determina la svolta professionale della fotografa. Da quel momento, avvia un’assidua collaborazione con la rivista occupandosi di numerosissimi reportage che spaziano dalla Seconda Guerra Mondiale alle rivolte sudafricane; dai terreni agricoli devastati del Dust Bowl alle campagne dell’Unione Sovietica, Margaret Bourke-White ha raccontato alcuni degli eventi più avvincenti del suo tempo, catturando, nei suoi scatti, l’emozione cruda e il risvolto reale che circonda queste storie.
FOTO: ilpost.it / maestri della fotografia.it